Trasporti Privati, il Futuro è (anche) nei Dirigibili?

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Può sembrare strano, ma il futuro dei trasporti privati potrebbe passare anche attraverso i dirigibili. A sostenerlo è un’indagine curata da un gruppo di docenti Unimore, secondo cui gli italiani non rifiuterebbero a priori l’impiego di dirigibili nel trasporto, quale alternativa concreta agli altri mezzi più “tradizionali”.

Una alternativa talmente ammessa (almeno, in teoria), che della sua realizzabilità si lavora all’interno di uno studio affrontato nel progetto europeo MAAT (Multibody Advanced Airship for Transport), coordinato dal prof. Antonio Dumas del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Unimore. Per quanto concerne le caratteristiche di questo eventuale switch al “dirigibile“, sembra che i punti di vantaggio siano soprattutto la sostenibilità ambientale e – nonostante i timori superficiali degli stessi utenti contattati – la sicurezza per i viaggi.

In particolare, la grande maggioranza dei partecipanti, pur essendo a conoscenza di cosa sia un dirigibile, non sembra averne la perfetta contezza tecnologica. Un terzo degli interessati ad esempio lo ritiene un sistema di trasporto poco sicuro, tanto che solamente la metà del campione ritiene che si possa utilizzarlo per il trasporto pubblico e privato, e si dichiara disponibile ad utilizzarlo. La percentuale scende ancora (fino a diventare un terzo) tra coloro che non sono studenti.

Per quanto attiene l’altro vantaggio già ricordato – relativo alla possibilità di poterlo fruire quale elemento integrante di una più vasta strategia di mobilità sostenibile – giova ricordare che il fatto che il dirigibile sia mosso da energia pulita viene valutato positivamente da quasi la totalità del campione (95%). In altre parole, l’inquinamento dell’aria trasportando merci sui dirigibili mossi da motori elettrici è valutato molto positivamente, sebbene per una buona quota di persone questo non basti per controbilanciare il “malus” percepito dall’insicurezza del mezzo.

Tra gli altri aspetti più interessati emersi dall’indagine vi è quello secondo cui nonostante le persone fossero restie a considerare il dirigibile tradizionale come sistema di trasporto pubblico, vi sarebbe un’apertura molto rilevante (lo utilizzerebbero per viaggiare il 60% degli intervistati) nei confronti della nuova “generazione” di dirigibili, ritenuti evidentemente più sicuri.

Tra gli ultimi elementi di apprezzamento segnaliamo infine che circa 3 partecipanti su 4 affermano positivamente il fatto di poter disporre di un mezzo in grado di muoversi a circa 200 km/h.

Per il momento, ad ogni modo, la fruizione di un dirigibile per il trasporto di merci e – soprattutto – per il trasporto delle persone, sembra essere lontano. Ad ogni modo, mai dire mai: il “vecchio” dirigibile potrebbe infatti tornare sotto una nuova forma più appetibile, contribuendo a rendere ancora più vari e popolati i cieli nazionali e internazionali.