Viaggiare con il pullman: come godere dei migliori ponti italiani

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Nel suo tentativo di compiere una classifica dei migliori ponti italiani, Skyscanner ha sfogliato centinaia di foto di infrastsrutture architettoniche più o meno aggraziate, compatibili con il paesaggio circostante, innovativi, funzionali. Ponti che, ad ogni modo, hanno in comune un punto fondamentale: possono essere goduti in modo preferenziale “da terra”, divenendo quindi una cartolina indimenticabile per tutti coloro che hanno scelto di spostarsi con il pullman per i loro viaggi di lavoro o di piacere.

Ma quali sono i ponti più “gettonati” da Skyscanner?

La lista formulata dal portale elegge 30 prelibatezze architettoniche (alle quali, in verità, se ne potrebbero aggiungere ben più che altrettanti). In cima alla lista spicca il bellissimo Ponte di Fermignano, nelle Marche: tre archi in pietra sul Metauro, affiancati da una torre medievale. Davanti e dietro, dei gradoni e tanto verde. Cosa volere di più?

Tra i ponti più belli d’Italia c’è anche il Ponte di Echallod Arnad, in Valle d’Aosta. Realizzato lungo la vecchia via Francigena, presente tre arcate in pietra e malta: sotto di sè scorre la Dora Baltea, regalando una cartolina che si stamperà nella vostra mente. Più noto è invece il Ponte del Diavolo, il cui nome – come intuibile – deriva da una nota leggenda secondo la quale gli abitanti del luogo dovettero chiedere aiuto al Diavolo per costruire la struttura, alta 20 metri, composta da due arcate e poggiante su un grande sperone di roccia naturale.

Nella lista spicca anche un altro Ponte del Diavolo: si tratta del Ponte Gobbo, a Bobbio, in provincia di Piacenza. Lungo poco meno di 300 metri, svetta sul fiume Trebbia con grandissima poesia. Di altrettante eleganza è il Ponte di Dolceacqua, ad Imperia, sul torrente Nervia: un’unica arcata particolarmente aggraziata, e significativa fonte di ispirazione.

Non tutti i ponti della lista sono tuttavia risalenti a tempi remoti: a chiudere l’elenco ci sono anche le discusse Vele di Calatrava, a Reggio Emilia. Vero e proprio simbolo di modernità – per quanto, ampiamente discusso – che ha contribuito alla positiva riqualificazione urbana della parte settentrionale della città.

E voi che ne pensate? A quale ponte siete più affezionati?